Cronache da Thule?

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Immagine di Thule (quella vera!), tratta da http://members.virtualtourist.com/m/3b961/ec03e/

“Difendete la bellezza che è in voi!”. Lo scrisse Gabriele D’Annunzio, ormai un secolo addietro… Se ne pensi bene o male del Vate, visto che la sua presenza letteraria e umana nel tempo che visse (e anche dopo) sovente spaccò nettamente a metà il pubblico tra appassionati estimatori e feroci detrattori, ma di certo non si può negare che del suo tempo fu uno dei simboli assoluti, col proprio modus vivendi e operandi – così personale e peculiare da poter essere definito dannunzianesimo – nel quale compendiò molti degli elementi dell’epoca vivendone a fondo l’essenza e il senso. Ciò lo rese anche precursore di tempi futuri, in grado di percepire alcune delle evidenze che negli anni a venire sarebbero divenute preponderanti nel vivere quotidiano: lo fece nella scrittura, intuendo esattamente ciò che i lettori del tempo volevano leggere e diventando un grandissimo pubblicitario di sé stesso (cosa straordinaria per il tempo) in tal modo raggiungendo la fama che lo contraddistinse, e lo fece, altro esempio, anche nell’osservare la società, nel avvertirne i moti, gli impulsi, le suggestioni, le prostrazioni… Ecco, da qui voglio partire, grazie a D’Annunzio e a quel suo motteggio sulla difesa della bellezza, per fissare nella scrittura qualche appunto su questo blog, sul perché esista, e verso cosa mira – ora che chi lo frequenta, abitualmente o meno, ne avrà ormai conosciuta quella che è la sua forma definitiva.
Punto primo: Thule, terra ideale, misteriosamente (e non a caso) posizionata nelle terre iperboree, in capo al mondo dunque, modello di “assoluto” verso cui tendere, di perfezione, di realizzazione… Punto secondo, un concreto elemento ideale presente nella realtà, di potenza e suggestione impareggiabili: la bellezza, con la propria capacità di migliorare le cose entro le quali essa si manifesti… Punto terzo, il nostro mondo, per mille motivi non propriamente definibile bello, o meglio, non più così in grado di comprendere e salvaguardare tutta la bellezza che possiede (e non sto parlando, ovvio, di paesaggi, tramonti e quant’altro superficialmente associabile ad un concetto immediato di bellezza e di “bello” planetario)… Somma dei tre punti: per questo nostro mondo pieno di problemi, e per cercare di trovare una via – o anche solo uno stimolo potrebbe bastare a smuovere lo status quo – per risolverli, bisogna recuperare un grande ideale verso cui tendere, capace con la sua forza di salvare il mondo (e la società che lo vive e anima) da una altrimenti probabile (già in corso?) decadenza generale: una ultima Thule, insomma, e guarda caso, a cui aspirare… Bene, questo blog vuole offrire la bellezza come Thule, come ideale in grado di salvare il mondo – bellezza nella sua accezione più ampia e possente, immediata e comprensibile: da cui il nome Cronache da Thule, “cronache” di bellezza da offrire alla conoscenza e alla salvaguardia comune, nella convinzione, appunto, che la bellezza possa fare molto per salvare il mondo – e ora, spero, finalmente capirete come il senso e l’essenza di “bellezza” che qui uso è tutt’altro che superficiale, è assolutamente profonda, vastissima, universale, filosofica e teleologica
Temo che molta parte del nostro mondo abbia da tempo smarrito la capacità di cognizione (e, di ovvio rimando, di difesa) della bellezza, messa da parte per fare posto a cognizioni e suggestioni ben più materiali, più basse e rozze e per ciò più immediate, più facilmente assimilabili; ci si è dimenticati che la bellezza è, nella sua elementalità primaria, sinonimo di arte, e non si è mai ben compreso che la prima e più preziosa “arte” a disposizione dell’uomo è la vita… Ecco perché ho da subito trovato quel motteggio dannunziano fondamentale e imperituro, dunque tremendamente importante anche e soprattutto per il nostro tempo presente: difendere la bellezza che è in noi significa esaltare la vita e farne un simbolo assoluto di arte, ovvero fare della nostra vita una cosa bella e così, ognuno per la propria parte, contribuire a che la bellezza si diffonda e pervada il mondo, generando una sorta di scudo contro le tante brutture che viceversa quotidianamente lo scuotono e lo sfregiano. Riferire e disquisire nel blog di arte, di letteratura, di creatività, di tutto quanto abbia in sé un nucleo vivo di bellezza, vuole essere uno stimolo per ritrovare e riacquisire la capacità di percepire e comprendere la bellezza, e quel valore intrinseco che può, appunto, servire da medicina contro qualsivoglia bruttura: una cosa bella, pur piccola, ha in sé una forza sovversiva (al meglio) infinitamente più grande ed efficace di qualsivoglia cosa brutta, anche perché la bellezza ci stimola a riflettere, a pensare, dunque a salvaguardare la nostra più grande libertà, il pensiero, mentre le brutture il pensiero lo spengono lasciando campo mentale libero alla stoltezza, alla idiozia… Pensate voi che la (purtroppo) celeberrima madre dei cretini sia una bella donna?
Ecco, insomma, ci siamo capiti… Questo è Cronache da Thule: un luogo di difesa e un mezzo di propagazione della bellezza, la bellezza che può salvare questo nostro mondo – e, da subito, per contagio, far più bella anche la nostra vita quotidiana, facendoci diventare potenziali abitanti della mitica e ideale terra di Thule…

2 risposte a “Cronache da Thule?

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  2. antonia

    Bell’articolo! Al momento giusto! Aggiungerei un suggerimento: la lettura di un libro appena uscito: G. D’Annunzio, ‘Manuale del Rivoluzionario’ (Tre Editori). Antonia

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