Archivi del mese: agosto 2008

Chiuso (ma non del tutto) per ferie!…


Immagine tratta da: www.centrodelcollezionismo.it

A Thule sostanzialmente non si conosce il significato di “ferie”, ovvero delle ferie, le vacanze, e semmai la cosa è più accostabile al senso generale filosofico del “viaggio”… Tuttavia, posto che in Agosto è facilmente presumibile che in tanti: a) saranno in “vacanza”, appunto, oppure b) se non lo saranno e resteranno a casa, forse avranno di meglio, di più divertente e distensivo da fare che starsene chiusi in casa davanti al pc, Cronache da Thule, in questi giorni agostani, non chiuderà del tutto i blog-battenti ma inevitabilmente diminuirà l’attività in modo sensibile, per riprendere poi l’esercizio regolare dal prossimo 1 Settembre.
Per chiunque se ne andrà in vacanza, che sia la migliore, la meno banale e più rigenerante possibile – per il corpo e soprattutto per la mente; per chiunque altro resterà a casa, in fondo, le ferie sono un moto mentale più che un moto a luogo, e in certi casi il restare fermi può rigenerare ben più che il muoversi… Comunque, come detto, se lo potete fare e se ne avete voglia, buttate sempre un occhio al blog – e, vi scongiuro, voi uomini, non indossate quegli orribili “pinocchietti” tanto in voga nel guardaroba maschile standard! Piuttosto, per riscattarvi, organizzate una raccolta di firme per far arrestare chi li ha inventati, chiunque esso sia!
Dunque, arrivederci al 1 Settembre 2008!…

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Olimpiadi? No, grazie! (a malincuore…)

Immagine tratta da: http://dacsanatomy.blogspot.com

A Thule non esistono TV, ma se esistessero, di sicuro se ne starebbero assolutamente spente durante le prossime Olimpiadi di Pechino…
Cronache da Thule non assisterà ad alcuna trasmissione televisiva sulle Olimpiadi di Pechino: è il minimo da farsi contro un regime repressivo e antiliberale che le Olimpiadi non avrebbe dovuto nemmeno ottenerle, almeno fino a che le situazioni negative non fossero risolte o, quanto meno, rese palesemente migliori di quanto ad oggi sono… Il che non significa che lo sport debba essere bloccato, anzi: che sia occasione e motivo di denuncia e rivendicazione di un giusto diritto di libertà e di giustizia, come lo è stato in tante altre occasione e con una forza d’impatto che la politica non sembra poter avere; di contro, qualsiasi pur comprensibile scena di esultanza fatta a Pechino, in Cina, con tutto ciò che il regime cinese ha cagionato e cagiona a innumerevoli innocenti – anche nel momento in cui un bravo atleta salirà sul podio a ritirare la propria meritata medaglia olimpica – non potrà non suonare un poco stonata…

P.S.: e naturalmente, Free Tibet! (clicca qui per rileggere i post che il blog ha dedicato alla questione Tibet/Cina).

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