Bagnasco sotto scorta? Una lettera alla Questura…

Spett.le Questura,
posta fermamente la più totale e assoluta difesa della libertà d’espressione e d’opinione, basilare in ogni civile e democratica società, nonché l’altrettanto ferma condanna di ogni forma di violenza e prepotenza anche verbale, si viene a sapere dai media che il segretario della CEI Angelo Bagnasco potrebbe essere protetto da una scorta, dacché sul portale della Cattedrale di San Lorenzo in Genova, qualche notte addietro, è apparsa la scritta “Bagnasco vergognati”, episodio considerato, a lato di qualsiasi riflessione sulla sua cagione, di una tale ingiuriosa gravità e pericolosità da ammettere la salvaguardia personale sopra citata. In base a tale fatto, si vuole segnalare un episodio che risulta del tutto similare, nella forma e nella sostanza, con quello appena citato, occorso a P.Z., cittadino di anni 7, presso la scuola primaria da egli frequentata. Infatti il bambino P., dopo aver combinato ad un proprio compagno di classe quella che verrebbe facilmente definita come “una birichinata”, ovvero un’azione giocosa maldestra ovviamente influenzata dall’infantile ingenuità dei protagonisti, veniva ripreso dalla propria insegnante nell’identico modo occorso a Bagnasco: “P., vergognati!” e non solo, ma veniva anche “minacciato” di essere soggetto ad un provvedimento disciplinare (una “nota”) da segnare sul personale diario.
Ora, è del tutto superfluo denotare (e ribadire) la similarità nella sostanza dei due episodi, con in più l’aggravante nella forma a carico del bambino P.Z. della ulteriore “minaccia”, oltre del fatto che il tutto è stato fatto in forma pubblica e ben identificabile (l’insegnante), mentre il fatto di Bagnasco risulta anonimo e formalmente indiretto. Soprassedendo dunque alla natura puerile delle cagioni di entrambe le “ingiurie”, e considerando inoltre che l’eventuale scorta di cui il segretario della CEI potrà godere sarà sostenuta da uomini delle forze dell’ordine della “Repubblica Italiana”, dunque finanziata da soldi pubblici (le tasse dei cittadini italiani), si chiede che, similmente e per ovvia parità civica di diritti tra cittadini, anche il bambino P.Z. sia considerato come “gravemente ingiuriato” e in situazione “potenzialmente pericolosa“, e dunque che venga a sua volta fatto oggetto di scorta durante i suoi quotidiani spostamenti, con le pari modalità che conformeranno il servizio a favore di Bagnasco.
Nella certezza che saprete riscontare in quanto sopra esposto ogni più sostenibile ragione giuridica, riequilibrandone la realtà altrimenti deformata, con l’occasione si porgono cordiali saluti.

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