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Radio Thule # 13-09/10 in download: “CRONACHE DA THULE”, il magazine di Radio Thule

Radio Thule, anno VI, nr.13, lunedì 03 Maggio 2010:
CRONACHE DA THULE
Ovvero: il “magazine” di Radio Thule, un interessante e originale mix di argomentazioni tra cultura, arte, musica, letteratura, cronaca. Radio Thule torna al format radiofonico in cui è nata e in cui ascoltare alcune di quelle realtà che tutti gli altri probabilmente non vi rivelano…

> Per ascoltare o scaricare il file audio, clicca sul logo di Radio Thule o sul titolo della puntata qui sopra.

Gli argomenti: Radio Thule è nata come un contenitore radiofonico multiforme, non solo dunque con soggetti monotematici e ospiti in studio – forma finora principale – ma anche e forse soprattutto come un vero e proprio magazine via etere diviso in rubriche e ricolmo di notizie, considerazioni, suggerimenti, idee, riflessioni, estri e quant’altro di vario e assortito, il tutto basato su informazioni che difficilmente si possono trovare sui normali mass-media, trasmesse con un taglio spensierato ma anche graffiante, audace e alternativo: un periodico, insomma, non da sfogliare ma da ascoltare… In questo numero/puntata del magazine Cronache da Thule, si disserterà di…:
• Di un grande musicista alternativo, e di un tributo che ne ripercorre la carriera;
• Di un libro su un grande lecchese, personaggio straordinario tanto quanto poco conosciuto dal grande pubblico;
• Di una bellissima mostra in corso a Milano su di un artista fondamentale per la nostra era contemporanea;
• Di false pandemie, concrete paure e “verissimi” soldi;
• Di un viaggio su (e non a) uno dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO, a poca distanza dalle nostre parti…
… e di molto altro ancora… Il tutto come sempre, in perfetto stile Radio Thule: con chiarezza, semplicità, un pizzico di necessaria ironia, e la consueta selezione musicale di alta qualità.

Inoltre, per i nostalgici, da non dimenticare la “tradizionale” replica della puntata su RCI Radio ogni domenica alle ore 13.00!

N.B.: prossimo appuntamento con Radio Thule, lunedì 17 Maggio 2010.

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Influenza suina: non dovevamo morire a milioni? No, sono morte solo l’etica e l’onestà…

Ve la ricordate l’Influenza Suina, la H1N1?
Ma sì, la peste del XXI secolo, la terrificante pandemia, decine di milioni di contagiati, milioni di morti… Lo annunciava la stessa OMS!…
Ricordate?
No? Beh, è normale: non c’è stato nulla del genere, e la percentuale di casi letali si è rivelata addirittura minore rispetto alla comune influenza, tant’é che la stessa OMS ora istituisce una commissione d’inchiesta per indagare sulla propria condotta – per farsi dire come mai si sia dimostrata così inetta, in parole povere…
Cronache da Thule ha fin da subito intuito e denunciato l’enorme mistificazione che si vedeva benissimo dietro la questione: tutta una gran panzana, costruita ancora una volta a favore della potente lobby delle case farmaceutiche, in base al principio assai valido nella società contemporanea che più persone si credono malate, più soldi grazie ad esse si possono fareQUI potete leggere tutti i post dedicati all’argomento dal blog.

Il giorno 20 scorso, su www.tio.ch, ecco che bella notizia si poteva leggere, a riprova di tutto quanto detto – uff, come se ce ne fosse ancora bisogno di conferme in merito!…:
Novartis ha annunciato oggi risultati in forte rialzo per il primo trimestre del 2010. Il fatturato del colosso farmaceutico elvetico è aumentato del 25% a 12,1 miliardi di dollari, mentre l’utile netto è progredito del 49% a 2,9 miliardi, indica una nota odierna del gruppo.
L’utile operativo EBIT ha registrato un incremento del 50% a 3,5 miliardi di dollari (3,7 miliardi di franchi). I risultati sono superiori alle previsioni degli analisti.
“.
E attenzione, siore e siori:
L’azienda sta ancora beneficiando della vendita del vaccino contro la H1N1. Soltanto la vendita del vaccino ha fruttato 1,1 miliardi di dollari“. (qui il link all’articolo originario).
Capito?
Più ammalati saremo – e se non lo saremo ce lo faranno credere, o ci ammaleranno con chissà quale veleno – vaccini in primis… – più soldi loro faranno!
E dulcis in fundo, chicca finale:
Per l’esercizio in corso, l’azienda prevede di continuare ad aumentare il giro d’affari (circa il 5%)“.
Quale malattia si inventeranno ora?
Di cosa ci faranno credere ammalati?
Quale vaccino pretenderanno di vendere e di iniettarci?
In che modo, insomma, ci vorranno nuovamente prendere per il c..o per fare ancora più soldi di quanti già ne fanno, alla faccia nostra e della nostra vera salute?

Scusate la scurrilità, ma tali personaggi meritano solo parole di livello pari al loro…

Sperando che tutti quanti si possa essere meno allocchi e più avveduti, così da non farci prendere ancora in giro da quegli immondi personaggi, non resta che concludere citano il blog di Minimum Fax Minima et Moralia, che sagacemente in questo post pubblica il sonetto 1115 del geniale Giuseppe Gioachino Belli, assolutamente in tema pur se scritto quasi due secoli or sono…:

Li bbeccamorti
18 marzo 1834

E cc’affari vòi fà? ggnisuno more:
sto po’ d’aria cattiva è ggià ffinita:
tutti attaccati a sta mazzata vita…
Oh vva’ a ffà er beccamorto con amore!

Povera cortra [1] mia! sta llí ammuffita.
E ssi [2] vva de sto passo, e cqua er Ziggnore
nun allúmina un po’ cquarche ddottore,
la profession der beccamorto è ita.

L’annata bbona fu in ner disciassette. [3]
Allora sí, in sta piazza, era un ber vive, [4]
ché li morti fioccaveno a ccarrette.

Bbasta…; chi ssa! Mmatteo disse jjerzera
c’un beccamorto amico suo je [5] scrive
che cc’è cquarche speranza in sto Collèra.

[1] Coltre.
[2] E se.
[3] Nel 1817, anno del tifo petecchiale.
[4] Era un bel vivere.
[5] Gli.

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Influenza A: eccoli, i primi “buoni” frutti del vaccino…

Cronache da Thule ha trattato con numerosi post la questione dell’influenza suina, prendendo in merito una chiara e netta posizione fin da subitoin tempi non sospetti, come si usa dire in questi casi…
E proprio ricollegandosi al primo dei post suddetti, con “piacere” ecco che si registra il primo buon frutto che la campagna mediatica di vaccinazione di massa contro l’influenza A ha generato:


(Immagine tratta da http://www.tio.ch/ – clicca sulla stessa per l’articolo originario)

La nuova sede degli uffici amministrativi della Roche a Basilea, una torre che, ultimata, raggiungerà i 175 metri di altezza e diverrà il più elevato edificio della Svizzera…

Ci si augura che ora “l’affare influenza suina” sia definitivamente e del tutto chiaro!…

Nel caso, e per finale, estrema chiarezza, ecco un altro illuminante contributo in merito, tratto dal blog http://deignorantia.blogspot.com/ – ma, appunto, ormai il caso deve considerarsi lapalissianamente chiuso… Purtroppo, dacché, ancora una volta e pur di fronte a un tale crimine contro l’umanità, nessuno sarà punito…

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Una rapida, succinta, inevitabile domanda sull’influenza suina…

CHE FINE HA FATTO?

Dove diavolo è sparita questa terrificante malattia, questa peste del XXI secolo, che pareva dovesse decimare l’umanità?

E tutto il panico, tutto il terrore che è stato diffuso, tutti i titoloni dei media che diffondevano notizie degne d’un film catastrofistico hollywoodiano… Che fine ha fatto tutto questo?

Di fronte alle risposte – si intende, a buone e valide risposte – che nessuno darà, ecco come è stata disposta l’umanità, ovvero tutti noi, senza troppi giri di parole…:

Cosa resta ora?
Resta la prova di una ennesima manipolazione mentale di massa, restano un tot di milioni di persone vaccinate con chissà quale porcheria, resta probabilmente qualche politico più ricco e magnamagnato di prima e soprattutto resta e resterà il sorriso dei dirigenti delle grandi case farmaceutiche, che sprofondati nelle proprie comodissime poltrone, nei loro palazzi di vetro e acciaio firmati da qualche grande e celebre architetto, si sollazzano e s’illuminano gli occhi nel leggere i bilanci ben pasciuti delle loro aziende…

Guardatela bene, la foto sopra pubblicata: quello siamo tutti noi…

> Leggi qui i precedenti (e preveggenti, ma non ci voleva molto…) post che il blog ha dedicato alla questione.

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“L’influenza non si combatte con il vaccino”: parole del solito “cospirazionista”? Non proprio…

La strada per l’inferno è lastricata di buoni… Vaccini!
È veramente il caso di preoccuparci di questa “pandemia” influenzale? È davvero utile vaccinarsi contro l’influenza stagionale?
Sarebbe fondamentale informarsi un po’ prima di prendere delle decisioni che potrebbero avere delle conseguenze anche molto serie sulla nostra salute.
L’influenza suina altri non è che un virus molto contagioso, ma con bassa virulenza. In pratica può danneggiare solo un soggetto molto debilitato! L’influenza stagionale invece la conosciamo tutti, si può contrarre durante le epidemie, nei luoghi affollati in condizioni di stress e viene debellata spontaneamente in una settimana, con febbre, riposo, alimentazione ricca di vitamine (soprattutto A e C) e minerali (soprattutto zinco). Se vogliamo intervenire con la medicina utilizziamo fitoterapici (es. Echinacea, Rosa canina) o omeopatici come Aconitum o, nella prevenzione, con appositi composti ad azione immunostimolante. Abbassare la febbre con antipiretici migliora i sintomi, ma allunga la durata della malattia e spesso fa comparire fenomeni collaterali che vanno dall’orticaria alle complicanze gastro-intestinali, con nausea e mal di pancia e dopo qualche settimana talvolta anche fenomeni allergici.
Per ciò che riguarda la vaccinazione H1N1, e non solo, è doveroso sapere come si possa migliorare in modo fisiologico l’efficienza del sistema immunitario.
Il sistema immunitario è una componente complessa e sofisticata dell’organismo umano. Esso ci protegge non solo dagli agenti infettivi, ma anche dai tumori. Ogni pesante intrusione su di esso è carica di conseguenze pericolose e imprevedibili. Ciò vale sia per gli immunosoppressori, usati per le malattie autoimmuni, sia per gli immunostimolanti come i vaccini. Le vaccinazioni stimolano la risposta anticorpale contro uno specifico antigene, ma al prezzo della capacità del sistema immunitario di fare fronte a molti altri.
Tornando alla vaccinazione contro l’influenza suina, con la scusa di proteggerci contro le rarissime complicanze di una influenza a bassa virulenza, rischiamo di distogliere l’attenzione del sistema immunitario dalla sorveglianza contro altri agenti infettivi, tumori, allergie e fenomeni di autoimmunità. Come se ciò non bastasse, si ricordi che il vaccino contiene sostanze nocive come alluminio e squalene.
Con queste premesse, è meglio evitare questo genere di “medicina preventiva” che offre più rischi che benefici e preferire dei metodi naturali.

A cura del Dr.Flavio Rodolfo Dainesi
Medico chirurgo,
Dottorato in Farmacia
Dottorato in Scienze Biologiche
Diplomato in Omeopatia e Medicine integrate

Fonte: www.tio.ch (clicca sul link per leggere l’articolo originale)

Parole senza senso? Mica troppo, a quanto pare…
E intanto continua, la pandemia della mente

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Influenza Suina, la prima “malattia mediatica” della storia: un altro interessante documento per riflettere…

Cronache da Thule si è già occupato più volte della questione Influenza H1N1, o “Influenza Suina”, cercando di stimolare la riflessione su una realtà che non pare così ben illuminata come dovrebbe essere – ancor più, quando si tratta di salute… Insomma, qui a Thule si ha l’impressione che, più che una pandemia del corpo, si stia diffondendo una pandemia della mente, per certi versi anche più pericolosa…
In questo post pubblico un ulteriore interessante documento in merito, estratto dal sito web della onlus A.N.FI.SC.
L’associazione opera nel campo del sostegno sanitario (e in particolare “ha il compito di fare corretta informazione sulle patologie, sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni promuovendo seminari, convegni e corsi di aggiornamento per i medici, oltre a diffondere le notizie attraverso i media nazionali“, come si legge nel sito) dunque ne ha ben donde di esprimere un parere qualificato sull’argomento – parere che si ritrova in accordo con le osservazioni giù pubblicate qui sul blog…
Lo scritto è a cura di Prof. C.F. Perno, Virologia, Università Tor Vergata, Roma.

LE NOSTRE DOMANDE SULL’INFLUENZA H1N1

Influenza H1N1: ormai è un termine non più circoscritto agli addetti ai lavori, ma esteso ai “media”, e comprensibile alla maggioranza della popolazione, che ha creato un sistema, non si sa se virtuoso o vizioso, di ipercomunicazione che ha coinvolto milioni di persone. L’organizzazione mondiale della Sanità’ ha caratterizzato l’epidemia influenzale come una vera pandemia, ed effettivamente non mancano gli elementi epidemiologici che autorizzino tale definizione. La situazione si presta tuttavia ad alcune riflessioni, che contribuiscono a capire un po’ meglio quale è la situazione in cui ci troviamo.

Nel mondo sono stati diagnosticati finora circa 210.000 casi di influenza cosiddetta “suina” (la gran parte dei virus influenzali umani ha origine suina, quindi la terminologia in realtà non è corretta).
Guardando la mortalità’ (circa 2000 casi nel mondo) la percezione può essere quella di una malattia alquanto pericolosa in termini di letalità’ (apparentemente un caso di morte ogni 100).
Un’attenta analisi della casistica mostra, però’, che quasi 1900 della totalità dei soggetti morti è presente nelle Americhe. La mortalità’ in Europa è di poco più’ di 80 casi su circa 50.000 diagnosticati, molto simile, se non inferiore, alla mortalità relativa all’influenza stagionale.

Gli elementi in nostro possesso sono pochi, anche perchè la scelta sanitaria è stata di interrompere il monitoraggio accurato della pandemia (la diagnostica a tappeto di tutti i pazienti con sintomatologia respiratoria è stata ristretta a solo coloro che richiedono l’ospedalizzazione, e in alcuni Paesi europei non si fa nemmeno questo). Questa scelta è ragionevolissima in termini di costi e impegno di risorse, ma ovviamente non ci permette di trarre conclusioni chiare riguardo il numero reale delle persone infettate.

Allora, ecco alcuni elementi per una riflessione:
a. Innanzitutto, è alquanto probabile che il virus abbia colpito un numero di persone di gran lunga superiore a quello attualmente segnalato. Questo perché tutti coloro che hanno avuto un’evoluzione benigna della malattia influenzale non hanno avuto bisogno nè dell’ospedalizzazione nè tanto meno sono stati raggiungi dalla diagnostica. Questo aumenta notevolmente il denominatore (numero di casi) della statistica, e riduce quindi, altrettanto enormemente, il rischio reale di mortalità’ di questa malattia.
b. La malattia ha un decorso sostanzialmente benigno, non dissimile da quello dell’influenza stagionale. Il numero più elevato (rispetto al solito) di casi nei giovani rispetto agli anziani è molto probabilmente da attribuire al fatto che questo virus è simile ad uno circolato decenni addietro, verso cui gli ultraquarantenni hanno sviluppato un’immunità che almeno parzialmente li ha protetti. Difficile pertanto affermare che questo virus colpisce prevalentemente i giovani. È più’ probabile che colpisca meno gli anziani per le stesse ragioni di cui sopra (e quindi la proporzione giovani/anziani risulta falsata).
c. Con l’eccezione di pochissimi casi, ceppi resistenti ai farmaci antinfluenzali non si sono generati, a fronte delle decine di milioni di dosi somministrate. Quei casi resistenti probabilmente sarebbero gli stessi che avremmo trovato se avessimo monitorato l’influenza stagionale con la stessa attenzione dell’influenza “suina”, per la stessa ragione per cui le probabilità di trovare un oggetto perduto sono direttamente proporzionali all’intensità’ e all’impegno della ricerca.
d. Insieme ai virus influenzali continuano a circolare tanti altri virus “respiratori” (coronavirus, rinovirus, parainfluenzavirus, adenovirus, ecc). Il virus influenzale, nel periodo stagionale, incide per una metà di tutte le infezioni respiratorie. Non sappiamo quante infezioni respiratorie “estive” sono causate da questi virus non influenzali.

Insomma, molto si sta dicendo, ma poco, in realtà, si sa davvero. La sensazione è che siamo di fronte alla prima “malattia mediatica” della storia dell’umanità’, in cui il grado di attenzione alla patologia è legato più alla comunicazione che al reale problema medico.
La cautela è sempre d’obbligo, e non sappiamo cosa accadrà nel futuro. Speriamo che questa influenza continui il suo naturale percorso, che è già pressoché terminato nella parte meridionale del globo terrestre (al termine dell’inverno australe), senza che abbia lasciato tracce particolarmente rilevanti. L’attenzione va sempre tenuta alta.
Una riflessione è però d’obbligo. In un momento di gravi carenze di risorse da dedicare alla Sanità, e di tagli dolorosi di ospedali e di prestazioni sanitarie, la scelta di dedicare risorse ingenti a patologie la cui reale pericolosità sanitaria è ancora da dimostrare richiede un’attenta ponderazione, e un impegno a mantenere alta l’attenzione sulle patologie veramente “killer” che, invece, potrebbero rimanere scoperte sia “mediaticamente” che da un punto di vista sanitario.

(A cura di Prof. C.F. Perno, Virologia, Università Tor Vergata, Roma).

N.B: clicca sull’immagine di testa del post per leggere l’articolo originale sul sito di A.N.FI.SC.

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Robe da “maiali”?!?!?… A Kiev una insolita (e per molti graditissima) protesta contro l’influenza suina e il panico derivante

Kiev

Cronache da Thule ha già più volte trattato la questione dell’influenza H1N1 – o influenza A, popolarmente “influenza suina”: qui trovate i post relativi e ogni informazione in merito – cercando di illuminare certe parti oscure della stessa; altre cose, soprattutto occhi e soprattutto maschili, sono state illuminate (!) dalla protesta organizzata ieri a Kiev dall’associazione femminista Femen contro l’influenza suina e il panico diffuso ad arte, a loro dire, per mere ragioni politiche ed elettorali – in Gennaio 2010 si svolgeranno importanti elezioni, in Ucraina…
Che dire?… Nulla, no comment! – nel bene e nel male!…

> Un articolo che descrive più dettagliatamente l’accaduto (da www.universy.it)
> Una più estesa fotogallery sull’accaduto

P.S.: intercetto già un commento (legittimo!) delle lettrici donne del blog…: “Ma associazioni maschili che protestino nello stesso modo non ce ne sono?”…

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Influenza suina: “pandemia” del corpo o della mente?

A Thule si continua a pensare che tutto quanto si stia dicendo, affermando, imponendo, decretando nelle “stanze del potere” e, di rimando, sui media circa l’influenza suina non sia del tutto (o sia ben poco) vicino alla verità – e già lo scorso Aprile il blog disquisì sull’argomento e sui motivi di tale convinzione…
Ermanno Salvaterra, uno dei migliori alpinisti italiani nonché uomo di grande e illuminato spirito, offre dal suo diario/blog un importante documento (in lingua ispanica, ma comunque piuttosto comprensibile), con il quale pare indirettamente accordarsi con il pensiero comune a Thule:

Eppoi, come la mettiamo con l’evidenza ben illuminata da questo ottimo articolo tratto dal blog Diritto di Replica?

Sacconi
(cliccate sull’immagine per aprire il link all’articolo originale)

No, decisamente qui c’è qualcosa che quadra ben poco – in senso clinico, medico ed etico… E sicuramente quadra meno, moooolto meno, di quanto quadreranno a breve i bilanci finanziari dei membri della lobby farmaceutica…

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